Ancora una volta si è deciso di non decidere. Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera non ha preso in considerazione l’allarme lanciato negli ultimi mesi dal settore della formazione marittima. Risultato: mentre il settore automobilistico, dopo le ultime misure prese dal governo, è riuscito a negoziare le modalità di riaperture con specifici protocolli con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ottenendo la possibilità di riprendere l’attività per il prossimo 20 maggio, per i lavoratori del mare rimane ancora tutto sospeso.
IMAT ha intrapreso, con le associazioni degli armatori e dei marittimi e con una qualificata parte del sistema della formazione del settore shipping, quella che consideriamo una “battaglia di civiltà”.
Cosa chiediamo? La riapertura dei training center in sicurezza, limitando la presenza diretta ai soli corsi pratici e consentendo lo svolgimento delle parti teoriche dei programmi didattici in modalità online. Questo perché ci sta a cuore la tutela della salute e del lavoro delle decine di migliaia di marittimi italiani e delle centinaia di lavoratori dei Centri di Formazione. Gli armatori, i marittimi, i centri di formazione stanno facendo fronte comune superando i legittimi interessi di parte. Anche le istituzioni facciano la loro parte.