La sicurezza è uno degli elementi centrali per lo sviluppo sostenibile del nostro settore marittimo. Fattore umano e sistemi di gestione dei processi operativi saranno i fattori più delicati che ne determineranno l’indirizzo futuro.
Su questo terreno il capitale di competenza e tecnologia accumulato dal settore della formazione marittima può fornire strumenti estremamente efficaci per verificare i livelli di preparazione di tutti i soggetti che partecipano alla filiera portuale.
È la strada su cui IMAT ha puntato fin da subito e che è stata illustrata dall’Amministratore unico del Centro di Castel Volturno, Fabrizio Monticelli, nel corso del webinar organizzato da Assiterminal “Strumenti di gestione per la sostenibilità e operatività dei terminal portuali: efficacia e impatti aziendali, non solo sicurezza…”.
La nostra scelta strategica è stata quella di spostare la certificazioni dal singolo operatore alla verifica della competitività di sistemi complessi come quelli della gestione delle flotte o delle aree portuali. Strumenti come il Competence Management System possono garantire un passo avanti nei port assesment portuali fornendo a tutti i soggetti coinvolti – Capitanerie, Autorità portuali, terminalisti, armatori e servizi tecnico nautici – un comune terreno di formazione e valutazione delle performance in svariati ambiti delle attività portuali,
ha spiegato Monticelli
Perno centrale di questa visione la competenza di un corpo istruttori che raggiunge le 60 unità e una dotazione tecnologica all’avanguardia.
Le esperienze di grande realismo riproducibili con il nostro sistema di simulazione rendono possibile un continuo processo di arricchimento dei team chiamati a gestire le operazioni portuali in modo coordinato. Ne nasce la possibilità di manuali all’interno dei quali ogni singola categoria della filiera può costruirsi il proprio sistema di certificazioni nell’ambito di un determinato scalo. Documenti oggettivamente spendibili nel percorso della sostenibilità economica, sociale e ambientale.