IMAT ha ottenuto l’accreditamento come scuola nautica. Il riconoscimento arriva dall’Ente provinciale di Caserta in base al decreto 142 del 30 agosto 2023, testo che riorganizza la disciplina relativa al settore.
La divisione diporto del Centro di formazione di Castel Volturno, guidata dal Capitano Antonino D’Alessio, che ha coordinato lo sviluppo di questo nuovo progetto, metterà quindi a disposizione le risorse tecnologiche e le competenze didattiche dei suoi istruttori per realizzare percorsi specifici di alto profilo per la preparazione al rilascio della patente nautica.
L’offerta formativa prevede un corso di 20 ore di teoria e 5 di pratica, svolte su un’unità da diporto su superficie lacustre, per il rilascio della patente entro le 12 miglia dalla costa e un corso di 40 ore di teoria e 5 di pratica per il rilascio della patente senza limiti dalla costa.
Prevista anche l’opzione della patente ad “accesso graduale”: per la patente entro le 12 miglia, conseguita dopo l’esame svolto in Capitaneria di porto o in Motorizzazione, sarà possibile l’estensione senza limiti seguendo un corso di 20 ore di teoria in carteggio.
«La principale novità della nostra offerta sta nel fatto che IMAT si configura, allineandosi fin dall’inizio al nuovo assetto normativo del settore, come una scuola nautica esclusiva, laddove, finora, le patenti nautiche sono state appannaggio di scuole guida generiche,» spiega il Capitano D’Alessio. «Il nostro punto di forza è il team di cinque Capitani di lungo corso che si occuperanno delle lezioni e delle risorse tecnologiche messe a disposizione dei corsisti».
Per la parte in presenza delle lezioni teoriche (con la possibilità di seguire anche in remoto) saranno condotte, ad esempio, una serie di simulazioni virtuali che prevedono diverse situazioni meteomarine e scenari di riferimento. Le prove pratiche sul lago, invece, con l’uso di un battello veloce, saranno caratterizzate da un ulteriore livello di sicurezza, garantito dalla presenza di personale esperto e mezzi di salvataggio del Centro, oltre che da modalità operative più articolate (recupero di un manichino anziché di un anello di salvataggio).
Occhio anche ai costi. «Il decreto ministeriale ha stabilito un tariffario ben preciso e IMAT ha deciso di parametrarsi al livello minimo previsto,» aggiunge D’Alessio.
«Crediamo moltissimo in questa iniziativa che ci permette di riversare l’alta qualità dei nostri servizi in un nuovo ambito della “blue economy,» sottolinea Erminia della Monica, Amministratore unico di IMAT. «Di fatto, fino ad oggi non esisteva una scuola nautica esclusiva come quella che mettiamo a disposizione del sistema del diporto italiano. Segno che la professionalizzazione e l’eccellenza perseguita da IMAT in tutte le declinazioni della formazione è la strada maestra da seguire per garantire sicurezza, operatività e competitività per tutti i tipi di attività che si svolgono sul mare».